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4 consigli per sviluppare la propria cultura dell’innovazione e se David potesse ispirare Golia

Pubblicato il24 Aprile 2025 Lettura 25 min

Dalla difficoltà di generare idee innovative e dirompenti, alla prevalenza delle innovazioni di tecnology push, passando per la difficile presa di iniziativa da parte dei dipendenti o l’insostenibile arbitraggio nell’allocazione delle risorse…
Quando si parla di innovazione, spesso arriva un momento in cui le grandi aziende attraversano un periodo di stagnazione. Processo troppo selettivo o mancanza di ispirazione? E se, prima ancora di rivedere il loro processo di innovazione, fosse necessario far evolvere il modo di pensare l’innovazione e i metodi di lavoro ad essa associati? E se l’adozione di una nuova cultura aziendale, ispirata ai metodi agili, potesse favorire l’innovazione? In questo articolo, Alcimed vi invita a scoprire 4 consigli che permettono alle aziende di implementare una cultura dell’innovazione impattante.

Consiglio n°1: promuovere la cultura dell’errore, e non quella del biasimo

Il fallimento è spesso, erroneamente, considerato una prova di debolezza. In realtà, è un’importante fonte di apprendimento. Si imparano di più le lezioni dai propri fallimenti che dai successi. Il modello promosso da grandi nomi della Silicon Valley e adottato da molte start-up trae vantaggio dai propri fallimenti, capitalizzando sugli errori e affrontandoli apertamente.

Favorire il rischio può sembrare destabilizzante per modelli aziendali più tradizionali, che si caratterizzano spesso per una coordinazione centrale che desidera controllare l’intera catena dell’innovazione. Per evitare che il rischio sfoci nel fare tutto e qualsiasi cosa, gli attori innovativi promuovono l’organizzazione del rischio tramite il metodo OKR (Objectives Key Results): obiettivi ambiziosi e risultati monitorati e seguiti con la massima trasparenza, allineati alle grandi strategie aziendali, per responsabilizzare e coinvolgere i collaboratori.

Per fare in modo che il fallimento venga meglio accettato, il feedback è considerato un regalo che permette di demistificare e comprendere gli errori, per trarre vantaggio da ciò che si è imparato e riprendersi. Google, ad esempio, arriva a mettere in evidenza i suoi fallimenti nel suo “cimitero delle idee”, accessibile a tutti (Killedbygoogle.com), ricordando che a volte non tutto è da scartare (problemi di tempismo, troppo avanti rispetto al mercato, ecc.).

Consiglio n°2: fare dell’innovazione un affare di tutti

Nestlé ha fatto di questo principio il suo motto: è il ruolo di ognuno innovare.

Limitare l’innovazione a un team di esperti non è più visto come un fattore chiave di successo. Al contrario, la buona pratica consiste nell’integrare ogni dipendente, mettendo la collaborazione al centro della cultura dell’innovazione dell’azienda. Chiunque tu sia, puoi proporre idee e portarle ai massimi livelli.

Nestlé ha fatto di questa frase il suo principio: è il ruolo di tutti innovare. Puntando sulla collaborazione e sulla diversità dei profili, l’azienda permette a ciascuno di crescere mobilitando altre competenze e coinvolgendosi nello sviluppo dell’azienda.

Siemens ha sviluppato QuickStarter, una piattaforma collaborativa che permette ai dipendenti di proporre idee, votarle, ma anche partecipare al finanziamento dei progetti in un’ottica di crowdfunding o di formare team ricchi di diversità. Il lancio di questo spazio collettivo ha permesso la generazione di 300 idee in più due anni dopo la sua implementazione.


Scoprite come sviluppare una cultura aziendale attorno alla vostra strategia di innovazione >


Consiglio n°3: privilegiare la diversità e investire nelle competenze dei team

Per capitalizzare sulla diversità delle competenze e dei profili, è importante investire in un processo HR completo che consenta di reclutare collaboratori con un profilo imprenditoriale, nonché di supportarli, seguirli e formarli sui temi dell’innovazione in modo personalizzato.

Questa ricerca di nuove competenze si accompagna alla creazione di programmi di imprenditorialità che permettono ai collaboratori di prosperare, portando una nuova energia all’interno dell’organizzazione. Si possono citare, ad esempio, i casi di Michelin, Airbus, del Gruppo SEB…

Questa stessa diversità deve essere valorizzata nella creazione di team misti, per favorire l’emergere di una cultura comune e di idee a 360° grazie alla complementarità delle competenze e alla creatività umana.

Consiglio n°4: favorire la trasparenza e la comunicazione bottom-up

Per consolidare i primi tre pilastri – la cultura del rischio, il coinvolgimento di tutti e la diversità delle competenze – un alto livello di trasparenza e canali di comunicazione efficaci tra le squadre operative sono essenziali. La trasparenza consente di diffondere più ampiamente la democratizzazione del fallimento e del rischio, gli insegnamenti che ne derivano, valorizzando la potenza del collettivo e le competenze individuali. Una comunicazione bottom-up, che va dalle squadre operative alla direzione e viceversa, genererà maggiore adesione, dando a ciascuno la possibilità di contribuire e influenzare la direzione dell’azienda, indipendentemente dal suo livello gerarchico. È il caso di Rakuten, che garantisce l’accesso alla sua piattaforma di comunicazione a tutti i suoi dipendenti.

Oltre a ispirarsi allo spirito delle start-up, le grandi aziende collaborano sempre di più con queste strutture in uno spirito di intelligenza collettiva. Lo dimostrano la diffusione di strategie di open-innovation e l’accelerazione degli investimenti in tal senso da parte dei grandi gruppi, che, forti delle loro risorse, si impegnano sempre più in questa dinamica. Alcimed può supportarti nei tuoi progetti legati all’innovazione, dalla cultura aziendale all’innovazione di prodotto. Non esitare a contattare il nostro team!


Informazioni sull’autore,

Candice, Consulente Senior nel team Energia Ambiente Mobilità di Alcimed in Francia.

 

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