2 innovazioni per affrontare le attuali sfide nei trattamenti dell’infertilità e mitigare il rischio di prematurità

Circa il 17,5% della popolazione adulta (~ 1 su 6 in tutto il mondo) soffre di infertilità nel corso della vita (mancata gravidanza dopo 12 mesi o più di rapporti sessuali regolari non protetti a causa di una malattia dell’apparato riproduttivo maschile o femminile)1https://www.who.int/news/item/04-04-2023-1-in-6-people-globally-affected-by-infertility. In particolare, uno studio francese stima l’onere economico dei trattamenti per l’infertilità a 70 milioni di euro per 10.000 donne2https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35428284/. In questo articolo, Alcimed desidera fornire una rapida panoramica delle sfide e delle innovazioni nel campo dei trattamenti per l’infertilità e di come queste possano ridurre il rischio di parti pretermine.
Quali sono gli attuali trattamenti per l’infertilità?
Ad oggi sono disponibili 3 principali trattamenti per l’infertilità:
Farmaci
Sono utilizzati per controllare gli ormoni e stimolare l’ovulazione. Possono essere utilizzati da soli come prima scelta nei casi in cui la causa dell’infertilità sia legata all’ovulazione, ma vengono anche utilizzati in combinazione con altri trattamenti (inseminazione intrauterina o fecondazione in vitro) per aumentare le probabilità di gravidanza.
IUI (inseminazione intrauterina)
Un sottile catetere inserisce lo sperma direttamente nell’utero per ottimizzare la fecondazione. Può essere utilizzato in combinazione con farmaci per la stimolazione ovarica. È un trattamento di prima scelta quando la causa dell’infertilità è sconosciuta, presenta rischi molto bassi, ma l’efficacia dipende fortemente dalla causa dell’infertilità e dall’età della donna.
FIVET ( fecondazione in vitro )
Gli ovuli maturi vengono prelevati dalle ovaie e fecondati dagli spermatozoi in laboratorio; successivamente, più embrioni (ovuli fecondati) vengono impiantati nell’utero. Questa procedura richiede due procedure distinte, quindi è più invasiva e presenta maggiori rischi di esiti perinatali avversi, ma è più efficace. Di solito non è la prima scelta terapeutica, ma viene utilizzata dopo il fallimento di altri metodi.
Quali sono i problemi legati agli attuali trattamenti per l’infertilità?
Un basso tasso di successo
Esistono ancora diverse esigenze insoddisfatte nel campo dei trattamenti per l’infertilità legate al basso tasso di successo (inferiore al 50%)1https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/B9780128183090000137, soprattutto nel primo ciclo di trattamento, agli elevati rischi, ai costi e all’onere psicologico, paragonabile a quello di una malattia terminale.
Rischi più elevati di parto pretermine
Inoltre, la prematurità rappresenta uno dei rischi più importanti connessi ai trattamenti per l’infertilità. Il parto pretermine è considerato tale dall’OMS quando si verifica prima delle 37 settimane di gestazione, rappresenta il 10% delle nascite in tutto il mondo ed è la principale causa di mortalità e morbilità infantile2https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/preterm-birth.
Le gravidanze che si verificano dopo trattamenti per l’infertilità sono infatti associate a un rischio maggiore di parto pretermine, a causa di un aumento delle probabilità di gravidanze multiple. La fecondazione in vitro (FIVET) è quella che presenta un rischio maggiore, seguita dall’inseminazione intrauterina (IUI) e dai farmaci per la fertilità.
Nel campo della neonatologia è fondamentale identificare i fattori di rischio e prevenire la nascita prematura, tra cui i problemi di fertilità.
2 innovazioni per curare l’infertilità e ridurre la prematurità
Abbiamo scelto di evidenziare 2 importanti innovazioni nel campo dei trattamenti per l’infertilità che promettono un rischio inferiore di parto pretermine e un tasso di successo maggiore.
Innovazione n°1: trasferimento elettivo di un singolo embrione (eSET) potenziato dall’intelligenza artificiale
eSET è un protocollo innovativo utilizzato nella fecondazione in vitro (FIVET) in cui un solo embrione di alta qualità viene selezionato e trasferito nell’utero. Il processo comprende diverse fasi: stimolazione ovarica, prelievo degli ovociti, fecondazione, coltura embrionale, valutazione degli embrioni, selezione degli embrioni e, infine, trasferimento degli embrioni selezionati. La selezione degli embrioni può essere effettuata manualmente o in associazione a metodi innovativi e più precisi che utilizzano l’intelligenza artificiale (IA). eSET è associato a un tasso di natalità (tasso di successo) paragonabile a quello del trasferimento di più embrioni, pur presentando costi inferiori e un rischio inferiore di gravidanze multiple.
Diversi attori si stanno posizionando negli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale per la selezione degli embrioni, in particolare:
- FIV 2.0 con ERICA (Embryo Ranking Intelligent Classification Algorithm), un algoritmo di intelligenza artificiale certificato CE.
- Fairtility con CHLOE EQ AI-Powered Embryo Quality Assessment Assistant è anch’esso certificato CE.
- Gruppo Vitrolife con sistema di punteggio iDAScore basato sull’intelligenza artificiale per la valutazione degli embrioni.
Innovazione n°2: trattamenti con cellule staminali per aumentare il tasso di successo della gravidanza e ridurre il rischio di prematurità
Diverse cellule staminali (ad esempio le cellule staminali mesenchimali (MSC), le cellule staminali ovariche (OSC) e le cellule staminali spermatogoniali (SSC) sono attualmente oggetto di studio.
- Le cellule mesenchimali endometriali vengono studiate per rigenerare il rivestimento endometriale, migliorandone lo spessore e la vascolarizzazione, fattore fondamentale per il successo dell’impianto e della gravidanza;
- Le cellule staminali ovariche vengono studiate per rigenerare la fertilità, la maturazione in vitro degli ovociti, la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici;
- Le cellule staminali spermatogoniali, nei modelli animali in fase iniziale, hanno mostrato il potenziale per ripristinare la spermatogenesi negli uomini azoospermici (nessuna produzione di sperma).
Gruppi di ricerca come la Nanjing University Medical School (Cina), il Research Institute of Obstetrics, Gynecology, and Reproductology (San Pietroburgo, Russia) e l’Università di Pittsburgh (USA) si concentrano su approcci terapeutici basati sulle cellule staminali, con studi clinici in corso. Questi studi mirano da un lato a ridurre i rischi e le complicanze legate al parto pretermine e dall’altro a rappresentare una valida alternativa per le pazienti che non possono beneficiare della fecondazione in vitro, aumentandone il tasso di successo.
In conclusione, lo sviluppo di metodi di valutazione degli embrioni basati sull’intelligenza artificiale potrebbe rendere l’eSET la pratica standard, riducendo il rischio di parto pretermine e massimizzando al contempo il tasso di successo, superando la sfida di dare priorità agli embrioni per la fecondazione in vitro. Inoltre, i nuovi approcci terapeutici basati sulle cellule staminali potrebbero essere la risposta per colmare il divario nei bisogni insoddisfatti dei trattamenti convenzionali in termini di complicanze e basso tasso di successo. In Alcimed, continuiamo a esplorare il campo della fertilità e della prematurità, e più a livello globale il campo della salute femminile, per identificare nuove soluzioni accessibili per le pazienti. Non esitate a contattare il nostro team !
Informazioni sugli autori,
Annelisa, Consulente all’interno del team Salute di Alcimed in Italia.
Giuseppe, Direttore dello sviluppo commerciale all’interno del team Salute di Alcimed in Italia.