Salute

Vaccini contro il cancro: a che punto siamo?

Pubblicato il15 Aprile 2025 Lettura 25 min

I vaccini contro il cancro rappresentano una promettente forma di immunoterapia, che sfrutta il sistema immunitario per combattere il cancro esistente o prevenirne lo sviluppo. Questi vaccini rientrano in due grandi categorie: vaccini terapeutici, che stimolano il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, e vaccini preventivi, che impediscono lo sviluppo del cancro. I recenti progressi hanno portato allo sviluppo di diversi tipi di vaccini, con meccanismi e obiettivi distinti. In questo articolo, Alcimed esamina gli sviluppi attuali nei vaccini contro il cancro.

Quali sono i due tipi di vaccini contro il cancro?

Vaccini preventivi

Questi vaccini mirano a prevenire il cancro prendendo di mira i virus che notoriamente lo causano. Ad esempio, il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) approvato dalla FDA (Gardasil®, Gardasil-9® e Cervarix®) aiuta a prevenire il cancro cervicale e altri tumori correlati all’HPV, come i tumori della testa e del collo. Il vaccino contro l’epatite B (HEPLISAV-B®) riduce il rischio di cancro al fegato causato dal virus dell’epatite B. Questi vaccini hanno già avuto un impatto significativo in tutto il mondo, riducendo la prevalenza di alcuni tipi di cancro.

Vaccini terapeutici

Progettati per curare i tumori esistenti, questi vaccini rafforzano la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. Possono essere classificati in diversi tipi:

  • Vaccini contro le cellule tumorali: utilizzano cellule tumorali intere, provenienti dal paziente o modificate da altre fonti, per innescare una risposta immunitaria.
  • Vaccini basati su antigeni: prendono di mira proteine ​​o peptidi specifici (antigeni) sulle cellule tumorali per stimolare il sistema immunitario.
  • Vaccini basati su neoantigeni: prendono di mira le proteine ​​mutate specifiche del paziente (neoantigeni) che compaiono nelle cellule tumorali. Questi vaccini altamente personalizzati rappresentano uno degli approcci più promettenti.
  • Vaccini contro le cellule dendritiche: sfruttano le cellule dendritiche, che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, caricandole con antigeni tumorali prima di reintrodurle nell’organismo per attivare la risposta immunitaria.

Nonostante i progressi significativi, i vaccini contro il cancro devono ancora affrontare delle sfide

I vaccini contro il cancro, in particolare quelli terapeutici, devono ancora affrontare diversi ostacoli importanti:

  • Eterogeneità del tumore: all’interno dello stesso paziente, le cellule tumorali possono presentare mutazioni diverse, rendendo difficile colpire tutte le cellule con un unico vaccino.
  • Tolleranza immunitaria e bassa immunogenicità: molti antigeni tumorali assomigliano alle proteine ​​normali, rendendoli difficili da riconoscere per il sistema immunitario, soprattutto nei pazienti con malattia in fase avanzata.
  • Microambiente tumorale (TME): i tumori creano un ambiente immunosoppressivo che riduce l’efficacia dei vaccini. Per aggirare questo problema sono necessarie terapie combinate, come l’associazione di vaccini con inibitori dei checkpoint immunitari (ad esempio, bloccanti PD-1/PD-L1).

Personalizzazione e scalabilità: i vaccini basati sui neoantigeni mostrano risultati promettenti, ma il loro costo elevato e i lunghi tempi di produzione pongono ancora delle sfide. È essenziale ottimizzare i processi di produzione e le scelte dei pazienti per renderli più accessibili.


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Quali sono gli attuali sviluppi clinici nei vaccini contro il cancro?

Sono stati compiuti notevoli progressi nello sviluppo clinico dei vaccini contro il cancro. I vaccini a RNA messaggero (mRNA), come l’mRNA-4157 di Moderna, che ha come bersaglio fino a 34 neoantigeni, hanno dimostrato efficacia contro i tumori solidi e sono attualmente nella fase II delle sperimentazioni cliniche. Il BNT122 della BioNTech è in fase di valutazione anche per il cancro del colon-retto e altri tumori solidi. Sono inoltre in fase di ricerca attiva i vaccini contro le cellule dendritiche, come il Sipuleucel-T (Provenge®), approvato per il trattamento del cancro alla prostata, e i vaccini contro il virus oncolitico.

I vaccini contro il cancro offrono un potenziale considerevole, soprattutto grazie ai costanti progressi della ricerca che consentono di perfezionarne i meccanismi e di affrontare le sfide attuali. L’associazione dei vaccini con altre immunoterapie, come gli inibitori dei checkpoint o le cellule CAR-T, potrebbe migliorarne l’efficacia. Man mano che approfondiamo le nostre conoscenze sul sistema immunitario e sulla biologia del cancro, in futuro i vaccini potrebbero diventare opzioni di trattamento più personalizzate ed efficaci per i pazienti. Stiamo monitorando attentamente questi sviluppi e saremo lieti di discuterne con voi. Non esitate a contattare il nostro team !


Informazioni sull’autore, 

Volker, Esploratore in oncologia all’interno del team Salute di Alcimed.

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