Elise, Consulente all’interno del team Life Sciences di Alcimed in Francia.
Salute
4 soluzioni per ridurre l’impatto dei metalli pesanti sulla salute
Pubblicato il15 Aprile 2025
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I problemi di salute sono una preoccupazione crescente ed è stato dimostrato l’impatto dell’alimentazione sulla nostra salute e sullo sviluppo di malattie croniche. Nel 2014, Santé Publique France ha lanciato lo studio di salute pubblica ESTEBAN, volto a studiare l’ambiente, l’attività fisica, l’alimentazione e la prevalenza di alcune malattie croniche. Lo studio viene ripetuto ogni sette anni per monitorare i cambiamenti. Nel 2021 sono stati pubblicati i risultati di ESTEBAN sull’esposizione ai metalli pesanti. La conclusione di questo studio è preoccupante: l’intera popolazione francese, adulti e bambini, è stata esposta. In questo articolo, Alcimed passa in rassegna l’impatto sulla salute indotto dai metalli pesanti e le soluzioni per ridurlo.
Cosa sono i metalli pesanti?
I metalli pesanti possono riferirsi a cadmio, rame, mercurio, nichel, cromo o arsenico. All’inizio sono naturalmente presenti nel nostro ambiente in piccole quantità e possono essere essenziali per la vita (zinco, rame…). Tuttavia, l’attività umana ha aumentato notevolmente la loro presenza nel nostro ambiente.
Metalli pesanti: gli effetti indotti sulla salute
A dosi elevate, questi metalli diventano un rischio e le conseguenze sulla nostra salute non sono trascurabili, soprattutto perché hanno la capacità di accumularsi nel corpo umano e la loro eliminazione naturale è particolarmente difficile. Quando l’esposizione supera le soglie di sicurezza, i sintomi possono essere molteplici, con diversi livelli di possibili danni ai seguenti meccanismi:
- Neurologici (manganese, arsenico, cadmio, rame, zinco, ferro, mercurio)
- Nefrologici (cadmio, piombo, mercurio, tallio)
- Cancerogeni (arsenico, piombo, mercurio, nichel)
- Epatici (piombo, cadmio, rame, cromo)
- Immunologico (piombo, cadmio, cromo)
- Cardiovascolare (piombo, cadmio, cobalto)
- Dermatologico (arsenico, mercurio)
- Riproduttivo (arsenico, piombo, cadmio, mercurio)
- Genomico (arsenico)
Le fonti di esposizione a questi metalli pesanti sono varie: l’atmosfera, il tabacco, gli impianti medici, le otturazioni… ma soprattutto gli alimenti.
Infatti, i metalli pesanti vengono emessi nell’atmosfera sotto forma di particelle dagli scarichi delle attività (industrie, trasporti, abitazioni) o da alcune pratiche agricole. Queste particelle cadono sulla vegetazione e sul suolo, provocando l’inquinamento delle acque (l’acqua può essere caricata di metalli pesanti e trasferirsi alle falde acquifere) e il trasferimento negli alimenti. Ad esempio, i cereali e gli ortaggi sono le principali fonti di inquinamento da cadmio, nichel e mercurio, mentre l’acqua e le bevande sono le principali responsabili dell’esposizione al piombo. Anche il consumo di frutti di mare ha una forte responsabilità sui livelli di bioaccumulo di arsenico, cadmio e mercurio.
Ad esempio, un recente studio americano ha evidenziato i livelli eccessivi di metalli pesanti nelle tavolette di cioccolato fondente. Ciò è dovuto al contenuto di cacao: i semi possono essere contaminati dal terreno ma anche dopo la raccolta dall’inquinamento atmosferico. Un altro motivo di preoccupazione è l’elevato contenuto di cadmio nei cereali per la colazione dei bambini.
2 soluzioni per combattere l’inquinamento da metalli pesanti di acqua e suolo
Si stanno studiando e implementando meccanismi per ripulire l’acqua e il suolo direttamente alla fonte. Poiché la degradazione dei metalli pesanti è particolarmente complessa, le soluzioni si concentreranno sulla loro trasformazione in forme meno tossiche.
Ridurre la tossicità dei metalli pesanti con il fitorisanamento
Oggi il risanamento del suolo si ottiene attraverso il fitorisanamento, un meccanismo che si basa sulla capacità di alcune piante, alghe o funghi :
- Ridurre la mobilità e la diffusione (e quindi l’infiltrazione in profondità) degli inquinanti e dei metalli pesanti nel suolo: questa operazione è chiamata fitostabilizzazione.
- Assorbire i metalli pesanti e concentrarli nei loro tessuti: si parla di fitoestrazione e le piante sono dette “iperaccumulatrici”.
Estrazione di metalli pesanti dal suolo con la fitoestrazione
La fitoestrazione continua a essere studiata come mezzo di bonifica del suolo e delle acque. Claude Grison, un chimico francese, ha recentemente ricevuto il premio European Inventor 2022 per aver sviluppato un metodo di fitoestrazione basato sulla capacità delle metallofite, specie vegetali resistenti agli elementi metallici, di estrarre e immagazzinare questi metalli. I processi sviluppati consentono anche di sfruttare nuovamente i metalli pesanti assorbiti dalle piante, producendo molecole molto utili per l’industria (cosmetica, salute, ecc.).
2 soluzioni per eliminare i metalli pesanti dall’organismo e ridurre i rischi per la salute
Depurare l’organismo con la chelazione
Attualmente sono in corso diversi studi sul disinquinamento del corpo umano, ma le soluzioni esistenti sono ancora poche. La chelazione è una potenziale opzione. I metalli pesanti sono ampiamente distribuiti nell’organismo e si depositano nei tessuti. Durante la chelazione, i metalli pesanti vengono estratti dai tessuti e poi eliminati. In effetti, il termine chelazione indica un processo durante il quale una molecola chiamata “chelante” si lega a un atomo di metallo e lo intrappola. Il complesso molecola chelante-atomo metallico, stabile e inattivo, può quindi essere eliminato dall’organismo attraverso l’urina. La chelazione può essere chimica o naturale.
Dal punto di vista medico, la terapia chelante può essere utilizzata in caso di intossicazione acuta da metalli pesanti o elementi radioattivi. Si tratta di un potente trattamento medico, durante il quale vengono iniettati chelanti artificiali come il DSMA e l’EDTA.
- Il DMSA (acido dimercaptosuccinico) è un agente chelante che si lega ai metalli nel sangue e nei tessuti, rendendoli solubili, prima di eliminarli attraverso i reni.
- L’EDTA (etilenodiammina tetraacetica) è un altro chelante chimico che funziona secondo lo stesso principio: il chelante somministrato viene assorbito nel flusso sanguigno, si diffonde nell’organismo e si lega ai metalli pesanti che incontra, formando un complesso, che viene poi eliminato dall’organismo.
Esistono alcuni problemi associati a questi trattamenti, tra cui il fatto che il chelante artificiale non si rivolge solo ai metalli in eccesso e può determinare un deficit di micronutrienti, come lo zinco, che viene anch’esso rimosso.
Esistono anche agenti chelanti naturali. Tra i più noti, la clorella intrappola i metalli pesanti, come il mercurio e il piombo, nella sua membrana e li elimina. Altre alghe hanno le stesse proprietà, come la Dulse.
Anche alcuni alimenti possono aiutare a disintossicare l’organismo, come le fragole con le loro fibre insolubili che intrappolano il mercurio, il coriandolo, i componenti e gli alimenti altamente antiossidanti (verdure verdi, carotenoidi, curcumina, vitamina C, pectine della frutta…) e gli alimenti ricchi di zolfo (aglio, cipolle, broccoli…). Durante la chelazione è possibile che all’inizio si manifestino effetti collaterali, come mal di testa o nausea. È inoltre necessario aver ingerito minerali in grandi quantità prima di iniziare la chelazione, poiché i chelanti non sono molto dedicati e possono legarsi anche a minerali come il calcio.
Contrastare la tossicità dei metalli pesanti con molecole bioattive naturali
Un’altra strada da esplorare riguarda le molecole bioattive naturali, che potrebbero contrastare gli effetti tossici indotti dai metalli pesanti. Il diagramma seguente presenta i composti naturali che possono agire sulle funzioni che possono essere influenzate dall’inquinamento da metalli pesanti.
IMPATTI | COMPONENTI NATURALI |
Neurologici | Curcumina neurologica, acido gallico, acido para-amino salicilico, acido protocatécico, Melatonina, Apigenina, Omega-3 |
Nefrologici | Curcumina, quercetina, pappa reale, acido ptocatecico, Acido rosmarinico, Timochinone, Acido alfa-lipoico, Wogonina, Silimarina, Acido dimercaptosuccinico, Piperina, Gamma-glutamilcisteina, Simvastatina, Eugenolo |
Carcinogeni | Acido monoisoamilico dimercaptosuccinico, Andrografolide, Curcumina, Sulforafano, Melatonina, Piperina, Quercetina, Metformina |
Immunologici | Pterostilbene, Myo-Inositolo, Curcumina |
Epatici | Salidroside, Berberina, Carnosina, Timochinone, Curcumina |
Dermatologici | Psoralen, Epigallocatechina-3 gallato |
Cardiovascolari | Vitamina C, Sulforafano, Curcumina |
Riproduttivi | Luteina, Acido ellagico, Acido ferulico |
Genomici | Epigallocatechina gallato, Curcumina, Silimarina, Acido dimercaptosuccinico |
Le malattie croniche sono una delle principali cause di mortalità nel mondo. Tuttavia, la dualità tra l’aumento delle carenze di micronutrienti e l’inquinamento da metalli pesanti può accentuare l’impatto sullo sviluppo di queste malattie. Pertanto, il tema dell’esposizione ai metalli pesanti, per le sue ripercussioni e la sua generalizzazione (tra le regioni, ma anche tra le biodiversità), sta diventando sempre più importante ed è essenziale affrontare il rischio per la salute. Le autorità pubbliche dovrebbero determinare le soglie di sicurezza da non superare e gli scienziati dovrebbero continuare a studiare potenziali soluzioni a questo moderno inquinamento. In Alcimed studiamo ogni giorno questi problemi di salute e le modalità per risolverli. Possiamo accompagnarvi nei vostri progetti, quindi non esitate a contattare il nostro team!
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