Salute

Legge dell’11 febbraio 2005 sulla disabilità: quali impatti 20 anni dopo?

Pubblicato il03 Aprile 2025 Lettura 25 min

Oggi, tra 4,7 e 17,2 milioni1Le handicap en chiffres – édition 2024 | Direction de la recherche, des études, de l’évaluation et des statistiques. https://drees.solidarites-sante.gouv.fr/publications-communique-de-presse-documents-de-reference/panoramas-de-la-drees/241128_Panorama_Handicap2024 di francesi di età superiore ai 5 anni vivono con una disabilità. Per facilitare la loro autonomia e inclusione nella vita cittadina, la Legge per l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità, la partecipazione e la cittadinanza delle persone con disabilità è stata promulgata l’11 febbraio 2005. Da allora, il riconoscimento amministrativo e il tasso di occupazione delle persone con disabilità sono aumentati, ma il loro tasso di disoccupazione rimane il doppio rispetto a quello della popolazione generale (12% contro 7%), secondo l’Agefiph22005 – 2025 : évolution de l’emploi des personnes en situation de handicap. (2025, March 7). Agefiph. https://www.agefiph.fr/actualites-handicap/2005-2025-evolution-de-lemploi-des-personnes-en-situation-de-handicap. In questo articolo, Alcimed analizza l’impatto della legge dell’11 febbraio 2005 sulla disabilità, 20 anni dopo la sua promulgazione.

Handicap e inclusione, un nuovo paradigma

La legge dell’11 febbraio 2005 definisce la disabilità come «qualsiasi limitazione dell’attività o restrizione alla partecipazione alla vita sociale subita nel proprio ambiente da una persona a causa di un’alterazione sostanziale, duratura o definitiva di una o più funzioni fisiche, sensoriali, mentali, cognitive o psichiche, di una pluridisabilità o di un disturbo invalidante della salute.»

Così, una persona è considerata disabile solo in un determinato ambiente: ha una menomazione (fisica o mentale) che le conferisce un’incapacità (a svolgere un’azione) e quindi una disabilità in un ambiente specifico. È quindi possibile concentrarsi sull’ambiente di questa persona per cercare di ridurre al massimo la sua disabilità implementando adeguate misure di compensazione. Ad esempio, è possibile adattare le condizioni di lavoro, installare attrezzature da ufficio adatte (tavoli o sedie regolabili in altezza e inclinazione, penne amplificatrici di suoni, sistemi di trascrizione, sistemi di ingrandimento…) o adattare gli orari o il ritmo di lavoro.

Così, si passa da una prospettiva di integrazione, in cui ciascuno deve adattarsi, a una prospettiva di inclusione, in cui è l’ambiente ad adattarsi a tutti. Con questo cambiamento di prospettiva, la legge del 2005 afferma due principi: l’accessibilità universale (edifici, lavoro, scuola…) e l’inserimento professionale di tutti, principi per i quali lo Stato si impegna a sbloccare risorse umane e finanziarie.

Impatti della legge dell’11 febbraio 2005 sulla disabilità

Per rispondere alle sfide definite dai principi di accessibilità e inserimento professionale delle persone con disabilità, sono state adottate diverse misure. In questo articolo ne menzioneremo tre in particolare.

Impatto n°1: un accesso semplificato ai diritti e alla compensazione

Si può innanzitutto evidenziare la creazione delle MDPH, le Maisons Départementales du Handicap. Queste consentono ora alle persone con disabilità di avere un unico sportello di riferimento per tutti i temi: compensazione, orientamento, informazione, collegamento con altri attori, elaborazione di un progetto di vita personalizzato… Sono incaricate in particolare di rilasciare le RQTH, Riconoscimento della Qualità di Lavoratore Disabile, che aprono il diritto alla compensazione nell’ambiente lavorativo.

Impatto n°2: una diminuzione del tasso di disoccupazione delle persone disabili

Inoltre, la legge del 2005 ha introdotto l’OETH (obiettivo di impiego dei lavoratori con disabilità), che obbliga le aziende con più di 20 dipendenti a includere nei loro organici almeno il 6% di lavoratori disabili, ossia in possesso di una RQTH. La creazione della RQTH e l’OETH hanno avuto un vero impatto sull’occupazione delle persone con disabilità, permettendo di ridurre il loro tasso di disoccupazione dal 17% al 12% in 20 anni, secondo l’Agefiph e il FIPHFP12005 – 2025 : évolution de l’emploi des personnes en situation de handicap. (2025, March 7). Agefiph. https://www.agefiph.fr/actualites-handicap/2005-2025-evolution-de-lemploi-des-personnes-en-situation-de-handicap.

Impatto n°3: una migliore inclusione dei lavoratori con disabilità grazie alle imprese adattate

D’altra parte, per avvicinare i settori protetti e quelli ordinari, i laboratori protetti, composti almeno per l’80% da lavoratori con disabilità2https://cdccftc.fr/IMG/pdf/Fiche_27_les_ateliers_proteges.pdf, ont été transformés en entreprises adaptées (EA), qui comptent, quant à elle, un minimum de 55% de travailleurs handicapés dans leurs effectifs3Hosmoz. (2023, April 19). Hosmoz. Hosmoz. https://www.hosmoz.fr/Travail-handicap/A-la-une/Articles-et-communiques/Quelles-sont-les-missions-des-entreprises-adaptees-ex-ateliers-proteges-i4221.html, sono stati trasformati in imprese adattate, che devono invece avere un minimo del 55% di lavoratori disabili⁵. Questa modifica ha aumentato l’attrattività delle EA sia per le persone con disabilità che per quelle senza, portandole da 590 nel 2005 a 825 oggi (+40% di nuove strutture)4Les 20 ans de la loi du 11 février 2005 | UNEA – Union Nationale des Entreprises Adaptées. https://www.unea.fr/les-20-ans-de-la-loi-du-11-fevrier-2005. Oggi, le EA rappresentano un vero trampolino verso il mercato del lavoro ordinario: nel 2008 accoglievano 28.000 lavoratori disabili, mentre oggi ne contano oltre 40.500, secondo l’Osservatorio per l’occupazione e la disabilità dell’Agefiph5https://www.agefiph.fr/sites/default/files/medias/fichiers/2024-07/Agefiph-TDB-emploi-chomage-2023_2024-07.pdf.

Un cammino ancora lungo da percorrere

«La legge del 2005 […] non sembra superata. Semplicemente non viene applicata nella sua interezza.», queste le parole di Arnaud de Broca, presidente del Collectif Handicaps6Loi du 11 février 2005 : quel bilan 20 ans plus tard ? – Collectif Handicaps. (n.d.). Collectif Handicaps. https://www.collectifhandicaps.fr/loi-du-11-fevrier-2005-quel-bilan-20-ans-plus-tard/.

Una presa in carico inadeguata e una mancanza di supporto

Nonostante i progressi compiuti dal 2005, i professionisti del settore, le persone con disabilità e i loro caregiver si sentono abbandonati, ritenendo di non avere risorse umane e materiali sufficienti per garantire il rispetto degli impegni della legge del 2005. Ritardi nell’accesso alle cure, difficoltà di accesso agli edifici pubblici (ERP), procedure complesse e lunghi tempi di attesa per ottenere la RQTH (3-8 mesi), queste sono le difficoltà quotidiane che affrontano le persone con disabilità. Coinvolgere più facilmente i loro caregiver potrebbe essere una prima soluzione: secondo il barometro Unafam, il 55%7https://www.unafam.org/sites/default/files/fichiers-joints/10-2023/DP%20Barom%C3%A8tre%20Unafam%202023%20BD_0.pdf dei caregiver ritiene di non essere sufficientemente coinvolto dai professionisti nelle procedure di richiesta di aiuti.


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Una richiesta insufficiente della RQTH e un rispetto parziale dell’OETH

Inoltre, c’è una reale necessità di sensibilizzazione sul tema della disabilità, sia a livello collettivo (società, imprese…) sia a livello individuale, affinché ogni persona con disabilità possa far riconoscere la propria condizione e accedere ai benefici correlati. Nel 2023, l’Agefiph ha registrato solo 3,1 milioni di persone in possesso di una RQTH, nonostante quest’ultima possa facilitare l’assunzione e la permanenza nel lavoro. Dal lato delle imprese, solo il 31% di quelle soggette all’OETH lo ha rispettato nel 20238L’obligation d’emploi des travailleurs handicapés en 2023. (n.d.). DARES. https://dares.travail-emploi.gouv.fr/publication/lobligation-demploi-des-travailleurs-handicapes-en-2023, un dato che cresce molto lentamente ogni anno.

Includere le persone con disabilità in una prospettiva di performance sostenibile richiederà numerose azioni nei prossimi anni. Tra queste si possono citare lo sviluppo di abitazioni inclusive e di dispositivi di sollievo su tutto il territorio o il supporto alle persone con disabilità che invecchiano. Il nostro team specializzato in Innovazione e Politiche Pubbliche segue da vicino questi sviluppi ed è pronto ad accompagnarti nei tuoi progetti legati alla disabilità. Non esitare a contattarci!


A proposito dell’autrice,

Marie, Consulente presso il team Innovazione e Politiche Pubbliche di Alcimed in Francia.

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